L'opera di Natalie Silva e Daniel Rhomberg nasce da un lavoro d'équipe che si avvale di tecnologie innovative Una pittrice, un giovanissimo architetto, un progetto digitale e fresatrice CNC, blocchi di polistirolo, resine, colori e luci a led blu sono gli ingredienti dell’opera Slam Dunk: un tuffatore in movimento, totalmente immerso in acque trasparenti che ne deformano il corpo con la loro forza e che lo investono di bagliori azzurri e luminosi. Natalie Silva e Daniel Rhomberg hanno lavorato per molti mesi a questo progetto innovativo, che ha permesso loro di creare una simbiosi tra arte e tecnica, tra pittura e progettazione virtuale, tra strumenti destinati all’architettura e tradizionali pennelli. Il risultato è una scultura leggera e traslucida, che reca in sé tutto lo studio dell’anatomia e della metamorfosi che subisce un corpo immerso nell’acqua, una resa istantanea e tridimensionale dell’esatto momento in cui la spinta muscolare incontra le resistenze del liquido, mentre i riflessi cangianti dei colori si fissano sulla pelle e anch’essi sembrano poter luccicare senza fermarsi mai. Slam Dunk è un’opera totalmente contemporanea, che non solo esprime una poetica dell’oggi, ma che è stata realizzata con procedimenti e strumenti fino a ieri inesistenti.
L'articolo è di Marta Santacatterina su equilibrate.net (http://www.equilibriarte.net/profile/martasantacat/blog/34740)